S’intitola “Passioni e Sogni della Moda Italiana – creatività, stile e ricerca” la mostra inaugurata il 18 ottobre a Belgrado dove è stato esposto l’abito messo a disposizione della Fondazione Isabella Rossini (nella foto col Direttore dell’Istituto di Cultura a Belgrado, Prof. Davide Scalmani ) e in programma fino al 6 novembre, nel Palazzo della Principessa Lijubica Curata da StilePromoItalia e Galgano & Tota Associati in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado e il Museo della Citta’ di Belgrado, la mostra promuove la creatività e la qualità della manifattura italiana nel campo della moda quale patrimonio culturale ed economico del nostro paese. Il progetto espositivo racconta l’espressione artistica e l’alta artigianalità della moda italiana, evidenziando i vari passaggi del processo creativo attraverso le diverse manipolazioni sartoriali del tessuto.
“Passioni e sogni della moda italiana” è una mostra che intende valorizzare il talento, l’espressione artistica e l’eccellenza artigianale della moda italiana, in quanto patrimonio culturale ed anche economico di un Paese.
In particolare si sono ammirate le creazioni architettoniche ed inimitabili di artisti come Gianfranco Ferrè, che ha saputo trasformare la moda in pura espressione d’arte. Quindi la preziosità di pizzi e ricami per Marella Ferrera e Gai Mattiolo; l’eleganza bon-ton di Lorenzo Riva e Gattinoni; e quella ancor più classica per la Principessa Irene Galitzine. La perfezione nei tagli e nei volumi tipica delle sartorie romane di André Laug e Sorelle Fontana, che con il noto “Pretino” creato per l’attrice americana Ava Gardner sancirono l’epoca della “Dolce Vita”, quando i kolossal americani venivano girati nella capitale romana. Immancabile quindi l’abito da red-carpet creato da Giorgio Armani e voluto da Sofia Loren per il gran gala organizzato in occasione del 70esimo anniversario degli di studi di Cinecittà in Roma. I colori e le fantasie più creative, seppur con toni e ritmi diversi, si animano attraverso le stampe “a vivo” di Lancetti, pennellate e ricamate come fossero quadri d’autore; e quelle „costruite“ dalle macro-pailettes di Enrico Coveri.
La femminilità della donna assume delicate morbidezze, attraverso il famoso “abito Bambola” di Laura Biagiotti: regina della seta e del cachemire, mentre lo sfarzo ed il lusso sofisticato appaiono nell’abito Versace, con la gonna a volant ed il corpino dai tanti ori applicati, interamente ricamati a mano.
Non poteva mancare l’allure raffinatissima rappresentata da Valentino con l’abito dal taglio perfetto che si allunga in un elegante gioco di bianco e nero. Bianco e nero anche per l’abito Fendi, in crepe e raso di seta, della Collezione Fondazione Isabella Rossini. Collezione che racchiude oltre 300 creazioni di alta moda appartenute alla celebre nobildonna Isabella Rossini ed ereditate dalla giovane nipote, Alessandra Rinaldi Garofalo, che ha messo a disposizione della Fondazione.